Storia del nuovo campanile


La storia


Nel 1960 don Luigi Quadri decise di abbattere il vecchio campanile di Casorezzo, fuori dalla proprietà parrocchiale, perché valutato di dubbia stabilità, e di ricostruirlo altrove. L’impresa casorezzese Mereghetti si impegnò ad abbatterlo tramite il collasso per tiro da fune: il campanile fu legato con una corda in cima e tirato finchè non collassò su se stesso.
In pieno boom economico il parroco di allora, don Nicola Daverio, assunse questo impegno, seguendo l’intento che ha motivato tutti i parroci di Casorezzo del ‘900: completare il progetto di rinnovamento e sistemazione delle proprietà parrocchiali, iniziato da don Gaetano Goy nel 1906.
Il progetto del nuovo campanile venne steso dall’ing. Sirtori, con stile “moderno” in cemento armato a vista, cella campanaria aperta e guglia centrale con orologio luminoso a quattro falde rivestite in lamiera. Il progetto venne scelto direttamente dal parroco e da altre persone fra diverse possibilità così come esposto. Ma la scelta cadde sulla “migliore” fra le proposte. Il campanile venne realizzato con tutte le dotazioni necessarie: campane, parafulmine, sistema elettronico di suono e orologio luminoso.
Per pagare il progetto venne formata una commissione apposita, il Comitato esecutivo pro campanile, responsabile di coordinare la gara d’appalto e la raccolta di fondi: i suoi membri furono scelti in parte dal parroco per competenze, impegno sociale e in parte dal comitato stesso.
La gara d’appalto per la torre venne vinta dall’Impresa Cisbani Filippo Alberto di Vimodrone (Mi) per la somma di 25.000.000 di lire. Furono scelte fondazioni a platea tradizionale, eseguite da Cisbani su progetto del prof. Fermi del Politecnico di Milano: si preferì questa tecnica perché la palificazione che era stata proposta dall’impresa ICOS poteva trovare massi sottoterra, la cui rimozione non era a carico dell’impresa.
Si decise di installare un nuovo concerto di otto campane (il bronzo viene dalla rifusione delle vecchie 5 campane), fuse dalla fonderia Mazzola di Valduggia: la maggiore è intitolata a Monsignor Luigi Quadri. Furono installati l’automazione al costo di 4.513.000 lire e il nuovo orologio donato dall’Amministrazione comunale al prezzo di 675.00 lire.
Il 28 marzo 1966 si decise di dare ai parrocchiani la possibilità di prenotare le campane e poter intestarne l’offerta.
Nella festa di benedizione vennero assegnati anche i padrini per ciascuna campana: la consacrazione fu fatta alla presenza dal Vicario generale mons. Ernesto Schiavini. Il giorno della consacrazione, il campanile venne illuminato a festa insieme alla facciata della chiesa, ci fu un rinfresco all’Asilo e la proiezione del film “I promessi sposi” nel cineteatro. I festeggiamenti si protrassero fino alla cena offerta dall’Impresa Cisbani a tutti i membri del Comitato pro campanile.
Nel giugno del 1966 venne installato il parafulmine dalla dita Zeda di Milano.